A meno di una settimana dall’entrata in vigore delle nuove regole di YouTube che mettono un freno alla monetizzazione di contenuti generati con AI, DuckDuckGo, il motore di ricerca fondato sulla privacy degli utenti, ha deciso di introdurre un filtro in grado di nascondere tutte le immagini potenzialmente generate con AI all’interno dei suoi risultati di ricerca.
Questa opzione si presenta sottoforma di menu a tendina ed è raggiungibile dalla sezione Immagini del motore di ricerca. Basterà, infatti, individuare la voce Immagini AI e selezionare un’opzione tra Mostra e Nascondi per visualizzare o filtrare i contenuti potenzialmente generati con AI.
Un altro modo per attivare questo filtro si trova all’interno delle impostazioni generali di DuckDuckGo cercando la voce Nascondi le immagini generate dall’IA.


È inoltre possibile utilizzare l’indirizzo noai.duckduckgo.com che, oltre ad avere il filtro di immagini AI sempre attivo, non mostra i riepiloghi assistiti e le icone di Duck.ai, offrendo una navigazione totalmente priva di AI sotto ogni punto di vista.
DuckDuckGo – Come funziona il filtro per nascondere le immagini generate con AI?
Questo nuovo filtro di DuckDuckGo si basa su un sistema di blocklist open-source curate manualmente. Pertanto, il funzionamento è un po’ macchinoso e particolare.
Questo sistema, infatti, non è in grado di rilevare i contenuti generati con AI e filtrarli in quanto tali, ma nasconde dai risultati tutti i siti web segnalati all’interno della blocklist che sono stati segnalati per offrire contenuti fuorvianti e/o poco originali.
Non si può parlare, dunque, di una rimozione totale e accurata, dal momento che un sito web nato da poco o sfuggito al controllo degli sviluppatori potrebbe non essere stato inserito all’interno della blocklist.
La blocklist implementata da DuckDuckGo prende il nome di Huge AI Blocklist, curata dal team dell’ad-blocker uBlock Origin che, sebbene si tratti di un sistema imperfetto, rappresenta un primo passo concreto verso un web più trasparente e che aiuta a ridurre notevolmente risultati di bassa qualità.
In futuro, potrebbero nascere tecnologie più efficaci e sofisticate per il riconoscimento di immagini generate con AI, magari basati sull’utilizzo di watermark o metadati specifici di cui però è necessario un accordo tra i produttori di algoritmi di GenAI che, al momento, non esiste.