Oggi, l’Intelligenza Artificiale è al centro di un dibattito acceso. Da una parte, rappresenta un’opportunità straordinaria per i professionisti di settori sempre più diversificati; dall’altra, suscita perplessità e timori. Grazie alla sua capacità di svolgere compiti complessi con un’efficienza pari, o talvolta superiore, a quella umana, l’AI sta trasformando il modo in cui lavoriamo e innoviamo.
In risposta a ciò, Fiverr ha da poco lanciato una campagna intitolata “Nobody Cares” (In italiano “A nessuno importa“), che promuove l’uso dell’AI per i professionisti freelance che offrono un servizio ad aziende e privati. Scatenando non poche polemiche tra artisti da tutto il mondo.
Fiverr è una piattaforma che mette in contatto professionisti di ogni settore da tutto il mondo con aziende e privati alla ricerca di servizi di ogni tipo: dalla traduzione di articoli al design di pagine web, passando per l’editing di video e il design di grafiche per social…
Vien da sé che, grazie alla grande varietà di opportunità offerte dalla piattaforma, molti professionisti la utilizzano come trampolino di lancio per la propria carriera o come seconda fonte di reddito, affiancandola alla loro attività principale.
Fiverr – La campagna pro-AI “Nodoby Cares”
La stessa piattaforma, sul suo blog ufficiale, ha pubblicato la campagna come un musical, parzialmente realizzato con AI, che sbatte in faccia una scottante verità agli artisti freelance: a nessuno interessa che tu abbia usato l’AI. Ciò che davvero importa è il risultato.
Una verità che plasma uno spot della durata di 1 minuto e 19 secondi, incentrato sugli obiettivi di un prodotto digitale, che deve portare benefici al consumatore finale, indipendentemente dal processo e dagli strumenti utilizzati durante la creazione, classificando l’AI come uno strumento alla pari di un pennello; uno strumento che bisogna saper utilizzare per ottenere un ottimo risultato.
Il musical “Nobody Cares”, caricato da Fiverr su YouTube, ha suscitato non poche polemiche tra professionisti di diversi settori, che lo hanno definito distopico e privo di scrupoli. Le critiche si concentrano sul fatto che ogni AI, in particolare quelle generative, viene addestrata utilizzando prodotti creati da menti umane e può incorporare parti di questi lavori per generare contenuti che, alla fine dei conti, non sono del tutto originali.
Si evidenzia anche come, a causa dell’AI, molti professionisti, in un futuro non molto lontano, potrebbero essere sostituiti da questi modelli, annullando anche il senso stesso dell’esistenza della piattaforma di Fiverr. Lo slogan della campagna (Nobody Cares) è stato definito scandaloso da molti, poiché in forte contrasto con i valori che la piattaforma dovrebbe rappresentare.
Il dibattito sull’utilizzo dell’AI è ancora agli inizi e si tratta di un tema molto divisivo. Ciò che è certo è che l’AI si sta diffondendo sempre di più; basti pensare che Sora ha consentito di creare il primo video musicale interamente in AI che, malgrado alcune imperfezioni, si tratta di un video storico unico nel suo genere.
C’è da dire che, con lo spot Nobody Cares, Fiverr è riuscita a far parlare molto di sé. Bisognerà vedere come, in futuro, sarà possibile utilizzare l’AI per migliorare il nostro flusso di lavoro o stravolgerlo del tutto.