Al giorno d’oggi, l’industra del design e dell’editing è quasi del tutto monopolizzata da Adobe – Azienda che, ormai da decenni, offre software dotati di strumenti sempre più potenti e all’avanguardia tali che, ormai, è diventato letteralmente impossibile per aziende concorrenti emergere in questo mercato senza essere oscurate dalla mastodontica ombra della nuvola di Adobe.
Da questo grande insieme, però, resta escluso Figma: un software di grafica vettoriale relativamente recente che, nel corso dei suoi brevissimi 6 anni (fondato nel settembre 2016) è riuscita a conquistare ed ingigantire sempre di più la sua fetta di utenza fino ad arrivare ad infastidire il colosso Adobe in quanto:
- Funziona sul web e permette di collaborare in tempo reale;
- Costa davvero pochissimo;
- Offre un piano gratuito molto sostanzioso.
Adobe e Figma – L’accordo per l’acquisizione
Stando a quanto riporta Adobe sul suo blog ufficiale, l’acquisizione di Figma era tra i piani dell’azienda già da settembre 2022, dopo aver fatto un buco nell’acqua con un Adobe XD che nulla poté contro un Figma che, in soli 6 anni, è stato valutato ben 10 miliardi di dollari.
Adobe, dunque, pensò di mettere sul piatto 20 miliardi di dollari: il doppio del valore di Figma.
Tuttavia, a distanza di 1 anno, le autorità non hanno visto di buon occhio quella che è, a tutti gli effetti, l’acquisizione di una piattaforma concorrente che, col passare del tempo, sta diventando sempre più gettonata.
Le due aziende, poche ore fa, hanno pubblicato un ulteriore comunicato (Visibile nella sezione “Fonti” in fondo all’articolo) dove hanno dichiarato di trovarsi in forte disaccordo con le preoccupazioni dell’autorità, concordando nel fatto che, al contempo, entrambe sono interessante ad abbandonare la trattativa per continuare ad operare separatamente.
Alla fine della storia, a causa della mancata transazione, Adobe dovrà comunque pagare una penale ammontante a 1 miliardo di dollari a Figma.
Sebbene Adobe rappresenti la suite per eccellenza e sia priva di concorrenza, Figma è stata l’unica azienda capace di emergere in questo mercato. Diventando più gettonata proprio per le sue funzionalità e per i relativi costi bassi che, contrariamente alla suite Adobe Creative Cloud, rendono il design più accessibile ad un gruppo più ampio di utenti.
La notizia dell’acquisizione da parte di Adobe generò non poche perplessità, in quanto si temeva che, una volta completata, l’azienda avrebbe appesantito il programma in termini di funzionalità che, inevitabilmente, avrebbero fatto lievitare il prezzo della piattaforma.
Adobe, per tranquillizzare gli utenti, dichiarò che Figma avrebbe continuato a funzionare in modo indipendente. Tuttavia, la Commissione Europea e la CMA del Regno Unito non hanno voluto sentire ragioni, costringendo le due aziende a non voler più proseguire la trattativa.
Malgardo ciò, Adobe e Figma hanno dichiarato di rimanere in ottimi rapporti. E che cercheranno altri modi per collaborare e trarre beneficio l’una dall’altra.