Bisogna ammetterlo, nessuno si aspettava che la serie TV Netflix “Strappare Lungo I Bordi” (Qui il trailer) del fumettista Zerocalcare sarebbe potuta arrivare ad un tale successo e, in questa recensione, spiegheremo perché ci ha appassionati!
Questo viaggio raccontato dal fumettista Michele Rech (Appunto Zerocalcare) è composto soltanto da 6 episodi per una durata complessiva di 90 minuti. Tempo in cui l’autore ha la possibilità di trattare varie tematiche utilizzando la tecnica dello storytelling in maniera impeccabile…
ATTENZIONE:
Durante la lettura di questa recensione, potreste incontrare degli spoiler sulla serie TV “Strappare Lungo I Bordi”. Se non avete visto la serie e/o avete intenzione di vederla, vi invitiamo a tornare all’interno della home page di editings.eu.

Recensione Strappare Lungo I Bordi di Zerocalcare – La storia di un “viaggio”
Con la serie TV Strappare Lungo I Bordi, Zerocalcare ha avuto la possibilità di confermare le sue competenze da fumettista per tutti i fans vecchi e nuovi, riuscendo a trovare sempre il giusto punto di equilibrio senza mai annoiare lo spettatore con l’inserimento di punti morti all’interno degli episodi dove, l’assenza di essi, contribuisce a far scorrere la serie in maniera molto fluida e piacevole.
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I protagonisti della serie sono Zerocalcare e la sua coscienza, rappresentata da un armadillo, affiancati da Sarah e Secco, celebre per la sua frase “Annamo a pijà er gelato?“. Si tratta di una serie con personaggi doppiati da Zerocalcare in persona, fatta eccezione per l’armadillo che viene doppiato da Valerio Mastandrea.
In questa serie viene narrato un vero e proprio “viaggio” che il protagonista affronta con i suoi amici per giungere a Biella a causa di una persona a loro cara.
Il punto forte della trama di Strappare Lungo I Bordi è l’innata capacità di Zerocalcare di coinvolgere gli spettatori all’interno della sua vita, cogliendo l’occasione per farsi un esame di coscienza e riflettere sulla sua esistenza paragonandola, molte volte, a quella di altri personaggi.
Il tutto viene raccontato avvalendosi di metafore e aforismi sulla vita che, collegati alle sue esperienze passate e presenti e vari aspetti caratteriali, hanno contribuito a rendere la sua persona come la conosciamo oggi, riuscendo a farci sentire parte della sua esistenza.
Sebbene gli episodi abbiano un arco narrativo autoconclusivo, le storie che vengono raccontate durante il susseguirsi della serie sono caratterizzate da un nesso logico che le unisce tra di loro.
Vedremo molte volte, infatti, il protagonista tornare a parlare di un particolare argomento ai fini della trama di un deteminato episodio.

L’effetto di una scrittura ben strutturata
Come abbiamo già detto, la serie TV Strappare Lungo I Bordi gode di una scrittura a dir poco stupefacente. Questo fa sì che ogni singolo personaggio funzioni e che abbia il giusto spazio all’interno di ciascun episodio.
Nonostante la quasi totalità del doppiaggio sia stata sviluppata in romano, il linguaggio è molto semplice e accessibile a qualunque tipo di pubblico.
La chiave di questa struttura sta proprio nel fatto che Zerocalcare riesce ad inviare un messaggio significativo ad un vasto gruppo di generazioni, trattando temi come l’amore, il suicidio, le relazioni e i problemi esistenziali, raccontando la storia da diversi punti di vista e con chiavi di lettura differenti.
Per concludere questa recensione di Strappare Lungo I Bordi, ci sentiamo di fare i complimenti per la meritata riuscita di questa serie che, contro ogni pronostico, è riuscita a stupirci sotto ogni punto di vista.
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con questa recensione della serie TV Netflix Strappare Lungo I Bordi di Zerocalcare?
Fateci sapere la vostra opinione con un commento!