Quest’oggi vi proponiamo la nostra recensione della serie TV Netflix Squid Game, il nuovo dramma di sopravvivenza Coreano.
456 disperati giocatori di nazionalità Corena, ai margini della società, catapultati in una serie di “innocenti” giochi per bambini con un solo obbiettivo: vincere e dare una svolta alla propria vita!
È proprio di questa la storia che racconta Squid Game: la serie del momento, targata Netflix, prodotta da Hwang Dong-hyuk. Si tratta di un dramma incentrato sulla sopravvivenza che, all’apparenza, potrebbe sembrare una innocua serie di giochi per bambini ma, ad un tratto, si rivelerà per ciò che è veramente.
Ma procediamo con calma…
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ATTENZIONE:
Durante la lettura di questo articolo, potreste incontrare degli spoiler sulla serie TV “Squid Game”. Se non avete visto la serie e/o avete intenzione di vederla, vi invitiamo a tornare sulla home page di editings.eu.

Recensione di Squid Game – La trama
Come abbiamo già detto, un sostanzioso gruppo di 456 persone con critiche situazioni economiche prende parte ad una sfida che, successivamente, si rivelerà mortale per tutti coloro che saranno eliminati.
Alla fine dei giochi, solo un giocatore ne uscirà vivo, intascando l’ambito bottino di denaro, messo in palio sulla base dei giocatori precedentemente eliminati.
La serie, composta da 9 episodi, ci porrà di fronte a dei contesti in cui sarà difficile fidarsi gli uni degli altri e dove ogni singolo errore potrebbe essere fatale e chiederci come proseguirà questo show, in quanto riesce a ribaltare totalmente le aspettative e far sembrare horror anche il più innocente ambiente.
Il protagonista di questa serie è Lee Jung-jae, un 47enne indebitato fino al collo, una madre malata in fin di vita, un matrimonio andato a rotoli, una figlia di cui ha perso la custodia. Dunque, dopo l’incontro con un uomo in metropolitana, si metterà in contatto con l’organizzazione proprietaria dei giochi.
Il malcapitato, dunque, avrà la possibilità di prendere parte a questi giochi e ribaltare la propria vita. A patto di riuscire a restare in gioco…
Lo sviluppo della trama
Tutti gli spettatori che speravano di cimentarsi subito nei giochi, purtroppo, dovrà attedere la (lenta) introduzione di tutta la trama, la quale porterà ogni giocatore, quasi dopo il secondo episodio, all’inizio dei giochi.
Tuttavia, la trama subisce alcuni rallentamenti dovuti al passaggio tra un gioco e un altro, ma non si tratta di nulla che annoierà eccessivamente gli spettatori, quanto a sviluppare dei sentimenti di amore-odio nei confronti dei personaggi principali.
Infatti, la serie, nonostante abbia Lee Jung-jae come protagnosta, tende a dare il giusto spazio a personaggi che saranno essenziali per il susseguirsi della trama.
Ma, ben presto, capirete perchè Squid Game è definita, anche in questa recensione, la serie del momento.

Un parco giochi per bambini… o forse no
Ogni giocatore, ignaro di cosa gli aspetta una volta iniziati i giochi, firma un “contratto” secondo il quale:
- Non è possibile abbandonare il gioco;
- Non è possibile smettere di giocare;
- Nel caso in cui la maggioranza del gruppo decidesse di smettere di giocare, il gioco si interromperà.
Una volta che Lee Jung-jae ha accettato di partecipare al famigerato gioco che dovrebbe dare una svolta alla propria vita, egli viene addormentato e portato in un misterioso dormitorio, identificato con il numero 456.
Sembra, all’apparenza, in innocuo gioco infantile. Ma, ben presto, i giocatori si ricrederanno quando la loro pelle verrà riempita, senza pietà, di macchie di sangue di giocatori (letteralmente) eliminati e capiranno che, in questo show, il valore del denaro supera quello delle vite umane.
Sarà proprio il primo gioco, Un, due, tre, stella, a far diminuire drasticamente il numero di giocatori e riempire uno scintillante salvadanaio di denaro, ammontante alla cifra di 45,6 miliardi di won. Somma destinata ad aumentare con i successivi giochi ispirati all’infanzia comune, con ambientazioni colorate che richiamano diversi luoghi frequentati da bambini, ma in forte contrasto con il genere horror.
Dunque, ogni singolo giocatore è disposto a mettere in gioco la propria vita per intascare questo bottino!
Un battle royale riempito di infanzia
Ai videogiocatori sarà venuto in mente che la serie adotta uno stile battle royale, dove il fortunato, uscito incolume, intascherà il tanto ambito premio.
Malgrado non sia la prima volta che vediamo uno stile del genere in un’opera cinematografica, il modo in cui viene gestita tutta la trama è unico nel suo genere, centrando molteplici obbiettivi.
Ogni episodio, infatti, la palpabile tensione che caratterizza gran parte degli episodi tiene gli spettatori incollati allo schermo per diverse ore. Facendo, talvolta, perdere la cognizione del tempo.

Uniti si va lontani, ma quanto?
Arrivati ad un punto cruciale, la serie si concentrerà su un piccolo gruppo di giocatori (Tra cui Lee Jung-jae) che formeranno un’alleanza all’insegna della sopravvivenza e dove verranno mostrati i lati umani di ogni componente.
Nonostante ogni giocatore debba fare affidamento sulle proprie abilità per riuscire ad andare avanti, l’ottima scrittura dei personaggi ci farà assistere a momenti toccanti, tradimenti e colpi di scena.
Purtorppo, però, nonostante il gruppo si riveli molto affiatato, soltanto uno riuscirà a vincere la competizione. Senza dare importanza a chi è nella situazione peggiore.
Squid Game, una recensione da due punti di vista
Se, da una parte, abbiamo delle guardie che non si faranno scrupoli ad uccidere i giocatori che tenteranno (senza successo) di qualificarsi al turno successivo, dall’altra abbiamo il concorrente Hwang Jun-ho, infiltratosi tra le guardie per avere più informazioni su suo fratello scomparso. Anche lui ex-concorrente di questo spietato gioco.
Da qui, si riusciranno ad avere più informazioni, come la location in cui i giochi vengono disputati. Ma anche l’organizzazione generale di questi giochi. Anche se, purtroppo, verrà giustiziato ancor prima di riuscire ad avvertire le autorità.
Tuttavia, non tutti i dubbi sono ancora chiari ai fans e non sappiamo nulla su un’eventuale seconda stagione. Ma ci speriamo!
La recensione finale di Squid Game
Squid Game è riuscito a superare le aspettative di gran parte del pubblico e, nonostante si tratti di un genere già visto in precedenza, la scrittura ben fatta di tutti gli aspetti riesce a rendere la serie unica nel suo genere.
Ci sarebbe piaciuta, senza dubbio, una versione doppiata in italiano, così da concentrarci al 100% sui fatti accaduti. Ma c’è anche da dire che questo avrebbe fatto perdere l’essenza della serie in alcune scene.
Abbiamo amato alla follia l’umanità mischiata al tradimento e i sentimenti che questa serie ha fatto trasparire.
Non si hanno ancora dettagli sulla seconda stagione, ma siamo molto fiduciosi.
Cosa ne pensate di questa recensione di Squid Game? Avete già visto questa fantastica serie? Avete intenzione di vederla?
Fateci sapere la vostra opinione con un commento qui sotto!