Una sola parola per questa recensione di Doctor Strange nel Multiverso della Follia: SAM RAIMI.
La principale causa di tutto l’hype generato dall’attesa di questo film è proprio il regista. Il quale è stato capace di far sposare perfettamente il volto di Tobey Maguire con la triologia di Spider-Man, il quale è riuscito a donare un’ottima performance anche in Spider-Man: No Way Home (Qui la recensione).
Doctor Strange Nel Multiverso della Follia si tratta del secondo capitolo dedicato allo stregone supremo, nonché una delle pellicole più attese della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che affronta le conseguenze del multiverso e prosegue la narrazione di WandaVision.
Sta di fatto che, se partite con l’intenzione di vedere un film come gli altri targato Marvel Studios, beh, vi sbagliate di grosso! E il perché ve lo spiegheremo proprio in questa recensione di Doctor Strange Nel Multiverso della Follia.
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ATTENZIONE:
Durante la lettura di questa recensione, potreste incontrare degli spoiler sulla serie TV “WandaVision” e sui film “Spider-Man: No Way Home” e “Doctor Strange Nel Multiverso della Follia”. Tuttavia, ci impegneremo a recensire questo prodotto senza fare ulteriori spoiler rispetto al trailer ufficiale.
Se non avete visto il film e/o avete intenzione di vederlo, vi invitiamo a tornare all’interno della home page di editings.eu.

Recensione Doctor Strange Nel Multiverso della Follia – Sam Raimi: un nome, una garanzia
La chiave principale della fruibilità di Doctor Strange nel Multiverso della Follia sta nel fatto che Disney e Marvel Studios hanno lasciato totale libertà al regista Sam Raimi. Tanto che, a differenza di altri film del Marvel Cinematic Universe che, come ben sappiamo, sono quasi del tutto privi di pura violenza, il tanto amato regista della triologia Spider-Man è riuscito ad andare oltre.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia osa sperimentare, seppur con una fiduciosissima classificazione 6+, un nuovo stile horror, il quale si distacca molto dai precedenti film che, banalmente, si potrebbero definire adatti per tutta la famiglia.
Ciò viene attribuito alla qualità degli effetti speciali e le ambientazioni: alle quali si alternano scene colorate ad incredibili e disturbanti scene horror con l’ambientazione di accompagnamento. Come contorno del piatto, una maestosa colonna sonora composta da Michael Giacchino, capace di far esternare ulteriormente le capacità di questo capolavoro.
Ed è con sangue, sappolamenti, risse e jumpscare che si viene catapultati indietro nel tempo, dando ai fans più giovani la possibilità di sperimentare il caro vecchio stile Sam Raimi che, ad oggi, ci fa amare Spider-Man da più di 20 anni e, allo stesso tempo, far fare un viaggio indietro nel tempo per chi Marvel la segue ormai da diversi anni.
Insomma: regia, musica ed effetti speciali sono posizionati perfettamente e, durante la visione, siamo rimasti molto estasiati nell’assaporare questa ventata d’aria fresca nella filmografia che, a dispetto di molti dei precedenti prodotti, mancava da anni.

Un fragile Stephen Strange… e un’accecata Wanda Scarlet Witch
Dopo aver visto l’altra faccia di Stephen Strange in What If…? (Qui la recensione), in Doctor Strange Nel Multiverso della Follia vediamo, per la seconda volta, Stephen nei panni di un padre ma, questa volta, per la protezione di un nuovo personaggio: America Chavez. Ovvero una giovane ragazza dotata del potere di viaggiare fisicamente per il Multiverso. Ciò ha dato la possibilità al personaggio di Elizabeth Olsen di debuttare nuovamente sul grande schermo con un ruolo centrale.
Tuttavia, ella viene costantemente perseguitata da una Wanda (Scarlet Witch) annebbiata dalla rabbia e dalla sofferenza causate dalla perdita dapprima di Visione e, successivamente, dei propri figli immaginari. Il suo scopo è sottrarre i poteri alla giovane America per viaggiare nel Multiverso e ritrovare la serenità.
Per capire meglio di cosa si parla, consigliamo di dare un’occhiata alla serie TV WandaVision che, oltre ad essere una fantastica serie, spiega molti retroscena sul personaggio.
Possiamo affermare con assoluta certezza di aver assistito ad un’evoluzione del personaggio di Wanda Maximoff, la quale ha avuto un ruolo secondario all’interno del MCU, almeno fino alla serie WandaVision, grazie alla quale ha acquisito più importanza permettendo agli Studios di sviluppare maggiormente tale personaggio: continuamente tormentata dalla sofferenza e dalla rabbia ma, allo stesso tempo, con un potere più potente dello Stregone Supremo.
D’altro canto, vediamo un Doctor Strange malinconico e fragile in seguito ad un matrimonio fallito con Christine Palmer e dalla presenza di una figura da tener sotto controllo per il destino del Multiverso.
Assistiamo, dunque, ad un’ulteriore lato di Strange: da avaro ed “egoista” mago ad una quasi altruista “figura paterna“, capace di piegarsi emotivamente allo svilupparsi di alcuni punti della trama.
Il mancato legame con Christine Palmer farà nascere un peso che Strange porterà con sé per tutto il susseguirsi della trama.
L’aspetto dei personaggi (meravigliosamente caratterizzati) e la regia del film, contribuiscono a renderlo il più incisivo finora nel MCU.
Non dimentichiamo di citare il debutto dei Fantastici 4 e di alcuni personaggi di What If…? come Captain Carter. Assistiamo quindi ad un cameo degli Illuminati i quali, purtroppo, hanno solo un ruolo di passaggio.

Il Multiverso della Follia. E che follia!
FOLLIA. Questo è il termine adatto per cercare di comprendere la struttura del Multiverso.
Di Multiverso in questa fase 4 ne abbiamo visto in tutte le salse: da Loki, passando per What If…? e Spider-Man: No Way Home per arrivare a questa nuova pellicola di Doctor Strange.
Abbiamo compreso come Marvel Studios stia affrontando in maniera differente il tema Multiverso all’interno dei propri prodotti. Il problema sorge quando i fans non riescono a comprenderne la struttura.
Se non capite di cosa stiamo parlando, guardate Loki, What If…? e Spider-Man: No Way Home.
Malgrado ciò, questa recensione di Doctor Strange nel Multiverso della Follia non viene compromessa da questo aspetto. Sta di fatto che questo film ha spalancato tantissime porte per un ulteriore sviluppo della continuity.
Recensione Doctor Strange nel Multiverso della Follia – Cast
In questa recensione, non possiamo non parlare del cast di Doctor Strange nel Multiverso della Follia:
- Abbiamo in primo luogo un maestoso Benedict Cumberbatch che, come scritto in precedenza, è perfettamente capace di immedesimarsi in una nuova figura.
- Benedict Wong che, come al solito, ha interpretato un ottimo Stregone Supremo.
- Un’America Chavez interpretata da Xochitl Gomez che è riuscita a fare il suo lavoro.
- Una meravigliosa Elizabeth Olsen nei panni di Wanda aka Scarlet Witch che, sin da WandaVision, dimostra di saper reinventarsi nel migliore dei modi. E qui, ha decisamente fatto centro!
Non escludiamo, inoltre, che il cast che interpreta gli Illuminati, seppur per un breve lasso di tempo, si è magnificamente dimostrato all’altezza.
La presenza e il debutto dei Fanstatici 4 ci fanno ben presagire per un ruolo futuro all’interno del Marvel Cinematic Universe, idem per la versione live action di Captain Carter.
La presenza di Sam Raimi si è sentita e ha contribuito alla fantastica riuscita di questo prodotto! Speriamo solo che verrà di nuovo ingaggiato per la realizzazione di ulteriori pellicole.
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con la nostra recensione di Doctor Strange nel Multiverso della Follia?
Fateci sapere la vostra qui sotto nei commenti!